La Sindrome di Peter Urban 2

Questo è il secondo articolo della serie intitolata “La Sindrome di Peter Urban“.

Il compianto Gran Maestro Peter Urban non fu solo il pioniere delle prime scuole di arti marziali negli Stati Uniti, nel 1959, ma fu anche un eccentrico innovatore, un eclettico propagatore di nuovi e moderni approcci alle Arti Marziali.

GrandMaster Peter Urban, ICMA Convention, NYC

In un periodo in cui, la maggior parte degli insegnanti di arti marziali, erano innamorati della “tradizione”e si impegnavano a seguire queste “tradizioni” decretate dai loro predecessori orientali, Master Urban diede il via a quello che molti considerarono un “sacrilegio“, iniziando a deviare, apertamente, dalla gran parte delle mentalità e dalle pratiche “tradizionali”che erano il cuore della cultura orientale e di quella società che in precedenza aveva concorso in modo importante alla fondazione della Arti Marziali Orientali.

Ad oggi, i risultati di quella “ribellione” sono ancora osannati da alcuni, compianti e criticati da altri. Tuttavia, questo CAMBIAMENTO DI MODELLO aprì la via ad una transizione nelle arti marziali che ancora oggi è in corso. In precedenza si rifletteva in molti dei concetti “radicali” anti-tradizione presentati dal compianto Bruce Lee negli anni 70, esemplificata poi nelle molteplici variazioni nello stile Goju USA, avviato da GM Urban e poi avanzato dai suoi allievi più importanti, oggi è parte del mantra che alimenta il fenomeno delle molto popolari “Mixed Martial Arts“. Per contro invece, molte delle pratiche più radicali di Urban, hanno creato precedenti problematici, che hanno causato gravi questioni sulla  credibilità del sistema di classificazione delle cinture nelle Arti Marziali.

Come molti altri personaggi di spicco nella storia, il Gran Maestro Urban ha avuto talentuose realizzazioni ma anche alcuni “demoni”. Con il massimo rispetto per i suoi numerosi successi, e come uno dei suoi più stretti e a lungo termine studenti senior, devo ammettere che non ho mai avuto l’illusione che quell’uomo fosse un santo o senza colpe. A mio parere, solo attraverso un esame candido, onesto e critico della storia potremo meglio muovere in avanti le arti marziali. Come  mi piace spesso ricordare, Winston Churchill disse : “Coloro che non imparano dalla storia sono destinati a ripeterla”.

Non è mia intenzione soffermarmi sul passato, o romanzare “storie di guerra” e di “eroi” o condannare discutibili azioni e attività del passato, è tuttavia, nostra responsabilità come adulti, come Maesrti Senior e attuali leader delle arti marziali di visualizzare il tutto con una “mente critica“e aperta a tutte le possibilità, ma allo stesso tempo essere consapevoli che non tutto è accettabile o redditizio. Infondo, desidero solo onorare uno dei più preziosi principi che mi insegnò questo grande artista marziale: “TIENI IL BUONO e SCARTA IL CATTIVO”. E’ con questo spirito che continuo a esaminare e a condividere, con umiltà e verità “LA SINDROME DI PETER URBAN” (more…)

The “PETER URBAN SYNDROME” 2

This is the second in a series of articles titled, “The Peter Urban Syndrome”.

The late GrandMaster Peter Urban was not only a Pioneer originating one of the 1st Martial Arts schools in the USA in 1959 but he was an innovator and somewhat eccentric, eclectic propagator of newer and more modern approaches to the Martial Arts.

GrandMaster Peter Urban, ICMA Convention, NYC

 

During a period when most martial arts teachers were enamored with “tradition” and committed to following established “traditions” of their oriental  predecessors, Master Urban initiated what many considered a “Sacrilege” as he began to openly deviate from much of the “traditional” mindset and practices that where at the heart of oriental culture, society, and previously had formed a major part of the foundation of oriental martial arts.

To this day, the results of this “Rebellion” are still lauded by some, lamented and criticized by others. However, this PARADIGM CHANGE began a transition in martial arts that is still in progress today; reflected later in many  of the “radical” anti-tradition concepts presented by the late Bruce Lee in the 70’s, exemplified in the multiple variations of the USA GoJu style initiated by GM Urban and further advanced by  his most prominent students, and has become part of the mantra that helps fuel the present “Mixed Martial Arts” phenomenon currently popular today. In contrast, many of Urban’s more radical practices have served to set problematic precedents that have resulted in serious questions concerning credibility in the MA belt ranking system.

As with any prominent figure in history, Grand Master Urban had his remarkable accomplishments along with his “demons”.  With the greatest respect for his many accomplishments, and as one of his closest, long term Senior Students, I have no illusion that this man was a Saint or was without fault.  It is the opinion of this author that only through candid, honest, and critical examination of history will we best move  our martial arts forward. As Winston Churchill stated, “Those who do not learn from the history are destined to repeat it.”

It is not my intention to dwell on the past whether by romanticizing “war stories” and/or “heroes” or by condemning questionable past actions and activities. It is, however, our responsibility as adults, as Senior Masters, and present leaders of the martial arts to view all with a “critical mind”, a mind open to all possibilities but cognizant that not everything is probable, and/or profitable.  Ultimately, I wish to honor one of the valuable principles taught to me by this great martial artist, “KEEP THE GOOD and DISGARD THE BAD”. It is in this spirit that I continue to examine and share, in humility and truth, “THE PETER URBAN SYNDROME”. (more…)