A.G.K.A.I. Italia Story

HANSHI RIC PASCETTA E L’A.G.K.A.I. ITALIA

Cari amici,

SHIHAN RIC PASCETTA – Ideatore, Fondatore, Presidente A.G.K.A.I. Worldwide

vi scrivo questa lettera in un’età della mia vita che mi concede di essere completamente sincero e mi da il diritto di reclamare giustizia laddove non c’è e perchè credo che:

 

“Un uomo fa quello che è suo dovere fare, quali che siano le conseguenze personali, quali che siano gli ostacoli, i pericoli o le pressioni. Questa è la base della moralità umana.” Non è un caso che questa frase di John F. Kennedy fosse anche quella che il vostro giudice, Giovanni Falcone, ripeteva più spesso. Ho deciso di usare internet come canale d’informazione, anche per questo particolare post , perchè non ha censure e quindi posso dire come stanno realmente le cose e poi perchè queste pagine resteranno per sempre qui a testimoniare la mia verità.

Molti di voi già sanno che le arti marziali sono al centro della mia vita da ormai 50 anni, sono sempre state il mio unico lavoro e la mia grande passione. In quasi 50 anni ho insegnato a migliaia di studenti di diverse nazionalità, ho avuto decine di Dojo in piŭ città e paesi, ho partecipato in prima persona a un centinaio di gare, a centinaia di incontri, ho organizzato decine di campionati , arbitrato un infinità di match e allenato moltissime squadre. Ho scritto articoli, manuali di formazione, curriculum,  ho condotto programmi  in televisione, alla radio e persino prodotto alcuni eventi marziali per la televisione, sia negli Stati Uniti che in Europa.

Anche il mio sito/blog “ARTI MARZIALI INSIDER “, come potete vedete, è diverso da quelli che di solito si vedono in questo settore, infatti non  scrivo per promuovere il mio dojo, le mie attività o i miei “illustrissimi” Dan, preferisco parlare delle arti marziali in un altro modo. Mi piace passare le mie esperienze oltre che condividere e discutere i concetti e le idee riguardanti le filosofie di vita che questa arte insegna.

E quindi, adesso vi racconterò un’altra mia esperienza….

 

LETTERA APERTA A TUTTI GLI ARTISTI MARZIALI ITALIANI A.G.K.A.I.

 

“La persona che tradisce la propria parola, nega se stesso.”

 

Trentuno anni fa, quando ero ancora relativamente giovane, ma già con un buon talento e studiavo  le arti marziali, disciplinatamente da quasi 20 anni, creai il mio sistema di American Goju-Ryu Karate-Do, lnt’l, AGKI. Un sistema completo che comprendeva il karate-do, aiki-jitsu, kickboxing e kobudo, tutte con un forte accento sulla loro applicazione pratica e realistica. Ė importante che vi spieghi che questo non era semplicemente il mio “stile’ personale, era ed è un metodo completo che include teoria e pratica, e ancora piŭ chiaramente include uno specifico e unico modo di curare e insegnarne i dettagli, i concetti, i principi e le sue applicazioni, con l’intento unico di formare Maestri istruttori di livello e qualità superiore.

Questo metodo oggi si è evoluto in un sistema di allenamento moderno, è un metodo di insegnamento costruito sulle basi, le fondamenta, i principi e le conoscenze che ho appreso da molti maestri, ma soprattutto dal mio personale maestro Peter Urban, che infatti diede la sua benedizione a questo mio sistema AGKI e riconobbe il mio successo con un diploma che garantiva la sua unicità e che io ne ero l’ideatore e fondatore.

Vedendo i plausi e i consensi che riceveva,  decisi di fondare un’associazione, la A.G.K.A.I., in modo di diffondere e trasmettere questo mio sistema a coloro che ne erano interessati e volevano studiarlo. Erano gli anni del boom delle arti marziali in tutto il mondo e il mio metodo moderno, pratico e versatile, dava tanta soddisfazione e riconoscimenti sia agli atleti che agli  insegnanti che lo adottavano ed anch’io, ottenni personalmente molte gratificazioni.

Quando ebbi modo di visitare l’Italia, nel 1977, sempre per insegnare, conobbi un giovane, quasi mio coetaneo di età, che sembrava voglioso di imparae il mio sistema di Goju e di collaborare e assistermi all’organizzazione e  all’apertura di una sede dell’associazione A.G.K.A.I.  in Italia. Il problema della diversità della lingua, sembrava niente, in confronto alla nostra volontà di portare avanti questa collaborazione.

A quel tempo ero 6 ° Dan e Direttore dell’organizzazione Americana USAGA del GM Peter Urban. Quel ragazzo era un semplice studente appena promosso 2°Dan  dal suo maestro di allora, Gianni Rossato, quando vide le mie abilità, chiese subito di diventare mio allievo. Sembrava sinceramente interessato ad imparare non solo tutto il curriculum del mio Goju, ma anche ad imparare come si struttarava un dojo, lo si promuoveva ecc, infatti nei primi anni mi scriveva spesso per chiedermi consigli e informazioni su come doveva muoversi, insomma mi sembrava onesto e sincero nel voler fare le cose bene e, poco dopo, anche il bene dell’ A.G.K.A.I.-Italia. Credetti in lui perciò lo accettai come mio allievo,e, dopo che fondai l’A.G.K.A.I., gli diedi carta bianca, era il 1980.

Apro una breve parentesi per farvi notare che scelsi il nome, “American GoJu Karate Association International” già all’inizio della creazione della mia organizzazione, perchè esprimeva chiaramente il mio desiderio di diffondere questo sistema anche al di fuori degli Stati Uniti, come appunto stavo  cominciando a fare. Il mio intento era quello di avere sedi A.G.K.A.I. in diversi paesi, in  modo che il mio sistema venisse diffuso e trasmesso ovunque. Avevo già scelto in precedenza il nome, “American GoJu Karate-Do International” per il mio sistema, che prima di questo, chiamavo semplicemente”American GoJu Karate”, ed era anche la ragione sociale della mia azienda ancora prima che ne regitrassi il nome.

 

 

Perciò, confidavo nei direttori  che nominavo affinchè loro stessi studiassero e portassero avanti il mio sistema e questo mio proposito.  Non molti anni dopo questo nostro accordo, mi accorsi che questo mio studente e direttore Italiano, sembrava meno interessato a continuare lo studio del Goju americano, ma più propenso ad accumulare medaglie e trofei.

Questo mi poteva andare bene fino ad un certo punto, in verità un tal programma non rispettava più la sua promessa iniziale e quindi lo scopo per il quale avevo aperto l’A.G.K.A.I. in Italia. Ho provato gentilmente a fargli notare che doveva continuare a studiare l’intero sistema dell’ American Goju Karate-do International  per leggittimarsi il titolo di Maestro, ma non mi dava ascolto, sono un uomo paziente e speravo che le cose cambiassero, invece peggiorarono.

Mi chiamava saltuariamente per tenere dei seminari in Italia e trascurava di studiare, per se stesso, cose diverse da quelle che gli potevano servire in competizione. Piŭ tardi scoprii che occasionalmente visitava gli USA, naturalmente non per studio, ma solo per competizioni, evitando di dirmi che sarebbe venuto e perdendo cosἰ l’occasione di imparare di piŭ sul sistema AGKI. Infatti, ogni volta che tornavo in Italia, mi raccontava delle sue imprese agonistiche, e così, proprio perchè mi mostrava questa marea di medaglie e trofei, (anche quelle vinte dagli atleti A.G.K.A.I. del suo dojo grazie all’AGKI Kickboxing che avevo creato e insegnato quando venivo in Italia),  gli diedi negli corso degli anni avanzamenti di grado per meriti organizzativi, ma lui in verità, a causa della sua parziale e limitata conoscenza del Goju americano, non li avrebbe meritati.

Col  tempo mi accorsi che modificava ogni logo o disegno che io ideavo e producevo, li copiava e li usava in Italia per i suoi scopi,  persino gli opuscoli dal mio dojo li adattava per sé, arrivando addirittura a sostituire il mio nome con il suo dal mio logo ufficiale e a sostituire le mie foto dalle brochure con la sue. Di suo, in tanti anni di appartenenza all’A.G.K.A.I., non ha mai ideato o creato niente, in poche parole “copiava” e faceva sua la mia identità di artista marziale.

Gli feci notare più volte che usava in modo sbagliato i miei loghi e nomi, ma credo fingesse di non capire o se diceva che avrebbe corretto, poi quando ripartivo non cambiava niente. In più ogni volta che venivo in Italia o lui negli USA, quando ci lasciavamo parlava male e in modo irrispettoso di me agli amici, insomma, ha sempre avuto l’abitudine di sputare nel piatto dove stava mangiando.

Cominciai a percepire che non era sincero ma forse ipocrita e stava tradendo la mia fiducia usando l’organizzazione per altri scopi, pensai che dovevo chiarire questa situazione definitivamente, soprattutto e per primo, perchè lui non rappresentava più il mio Goju, non avendolo mai più voluto studiare, e quindi non rendeva giustizia al mio sistema per il quale ho sempre studiato e che continuo ancora oggi a  perfezionare.

Poi, mio malgrado, sono stato occupato a combattere una battaglia molto più seria e difficile e ho concentrato tutte le mie energie in questa, così ho tralasciato di sistemare questa questione. Ma era decisamente piŭ importante lottare per la mia vita e sconfiggere un cancro. Proprio nel pieno di questa mia sofferenza, ho avuto la conferma decisiva dell’ipocrisia e della falsità di questo uomo nei miei confronti, il Sig.Walter Meneghini, che si è definitivamente rivelato un opportunista ipocrita e traditore.

Vi faccio per semplificare l’analogia dell’inquilino, perchè credo che il Sig. Meneghini si sia comportato come quell’inquilino che, dopo che ha vissuto, tra l’altro gratis, per 30 anni in una casa, solo perchè ha fatto la manutenzione di routine e attaccato qualche quadro al muro, crede di esserne diventato il legittimo proprietario. E lo dimostra il fatto che negli ultimi anni si è molto impegnato a tenere il  vero proprietario lontano da questa casa, chiudendogli porte e finestre in faccia, creando così a se stesso, ai vicini e ai suoi colleghi l’illusione che la casa fosse diventata sua. Ma la sola cosa che è riuscito a fare, in verità, è la stessa che fanno i cinesi: ha copiato le cose originali di altri. Difatti, il prodotto che vende, è una versione  veramente molto“light” dell’ American Goju Karate-do International, un Goju che manca del suo originale e intero valore.

Quindi, per tutti questi motivi e anche  per rispetto verso me stesso e la mia associazione, era arrivato il momento di chiudere immediatamente questa storia, la situazione non era più accettabile. Così, con la coerenza, correttezza e lealtà che ho sempre avuto nei rapporti con lui,  ho scritto e gli ho spedito una lettera che lo rimuoveva dall’incarico che gli diedi 30 anni fa. Niente di più, niente di meno.

A seguito di questa mia comunicazione, il Sig. Meneghini ha attuato una vera strategia di demolizione morale  nei miei confronti, cercando incomprensibilmente di ledere la mia dignità di uomo e professionista delle Arti Marziali, arrivando a consigliare ai suoi istruttori e relativi studenti, di chiudere ogni contatto con me.

E ancor peggio, in ogni sua lettera va sottolineando che sono una persona poco rispettabile. Questo è veramente un grave scivolone da parte del Sig. Meneghini, il peggiore dei suoi falli in tutta questa storia. Se lo fa perchè ha fatto sua qualche informazione che gli hanno passato senza prendersi il tempo di verificarla, fossi in lui chiederei lealmente scusa e non insisteri su questa linea, perchè io sono una persona veramente molto rispettabile.

Comunque, leggendo  gli scritti, noterete che è un comune denominatore, in tutta questa storia, l’atteggiamento spocchioso che assume il Sig. Meneghini, non solo verso di me: denigrazione, arroganza, offese personali e prepotenza senza alcun “buon senso” e ancora  violazione della dignità umana e professionale con ricatti e diffamazioni infami, tutti atteggiamenti che hanno ingenerato persino in alcuni dei suoi istruttori e studenti disagio di vario genere.

Tale situazione non è adeguata ad un maestro che dovrebbe trasmettere serenità, un bravo educatore deve anzitutto “stare bene” con se stesso e con l’ambiente in cui opera per far “star bene” lo studente. In un ambiente educativo, di qualunque genere esso sia,  è necessario trasmettere agli studenti valori educativi, culturali e morali positivi e dare il buon esempio. Lui non sta dimostrando niente di questo, al contrario  il Sig. Meneghini negli ultimi mesi  sta dimostrando di essere un maestro nel condurre rapporti sgarbati e irrispettosi dando luogo ad assurde e incresciosce situazioni.  La chiusura di questo suo rapporto con l’A.G.K.A.I., poteva facilmente essere condotta in modo piŭ dignitoso, privato, senza causare imbarazzo agli studenti A.G.K.A.I..

In conclusione questo post è una denuncia di un cattivo esempio di maestro e di uomo, perchè il Sig. Meneghini ha giocato sporco in entrambi i suoi ruoli, e dove si va in questo modo? Come si fa a passare sopra queste cose? Sta dicendo cose false della mia associzione, del mio lavoro e della mia vita, come si permette?

Cosa ha saputo creare o fare lui nelle Arti Marziali, oltre a muovere, giusto per poter ostentare qualche coppa,  gambe e braccia? Forse gli sfugge la differenza tra l’essere un “segretario” di qualcosa ed esserne l’ideatore, i fatti dimostrano che è solo un utente opportunista. Cosa insegna  questo uomo ai suoi studenti oltre alle tecniche marziali apprese da me?

Anche per questo motivo gli iscritti all’AGKAI in Italia sono diminuiti, perché non hanno nulla di nuovo o di originale da imparare dal lui, ma solo cose che imparano da seminari tenuti da altri maestri. Questo non è l’american GoJu Karate-Do International che lui continua a rivendicare. Perciò, visto che sono parte in causa e lesa, mi sono preso il diritto di diffendere il mio onore e reputazione raccontando e documentando a tutti questa storia, proprio da qui, dalle mie personali pagine web.

Quello che ho scritto e leggerete nelle mie lettere, nelle email di risposta e in altro, è la pura verità, ogni documento a conprova è originale.

Quindi, di  seguito troverete nell’ordine cronologico  tutti i documenti che testimoniano   questa storia, mi prendo la piena responsabilità solo per quello di mio che è scritto e pubblicato qui, se avete letto cose in altri posti o in altri modi, non sono di mia proprietà e non ne ho nessuna responsabilità.

Spero che questa storia serva a sensibilizzarvi e vi insegni qualcosa sulla verità, l’umiltà e l’onestà non solo nel mondo delle Arti Marziali, e ricordatevi che: puoi essere seduto sul trono più alto del mondo, ma… sarai sempre comunque seduto sul tuo sedere! E quindi, non date la priorità a diventare persone di successo, ma piuttosto persone di valore.

Si è campioni per un solo giorno, uomini lo si deve essere sempre. Se volete che a 60 anni vi resti qualcosa di più di una coppa o di qualche Dan da decantare, siate persone d’onore ogni giorno!

Prendetene atto e regolatevi di conseguenza.

 

SHIHAN RIC PASCETTA

HEADMASTER/DIRECTOR

A.G.K.A.I. WORLDWIDE

 


 

“…. E QUESTO E’ IL MIO MODO DI VEDERE!” ©
Copyright 2011, R. V. Pascetta

 

Di seguito trovate una serie di links che vi collegano ad alcune pagine che mostrano lettere e documenti che supportano e chiariscono le cose che ho scritto in riferimento a questa storia. Ogni pagina conterrà inoltre, una breve spiegazione sulla rilevanza di ogni documento storico. Come per gli altri articoli, anche per questo siete liberi di commentare o fare domande, la mia sola richiesta è che entrambe le cose siano fatte in modo rispettoso, anche quando qualcuno non sarà in accordo con cose scritte da altri.

 

1.) PRIMA dell’ A.G.K.A.I.

2.) INIZIO A.G.K.A.I. in Italia

3)  UNA VITA RISPETTABILE

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