Arti Marziali “Masters” – FATTI o FANTASIA? – Parte 1
Aggiungerò una nuova sezione dell’articolo:’Arti Marziali “Master” – Realtà o fantasia?’ tutti i Giovedì. Vi prego di lasciare un commento dando i vostri feedback e/o pareri. Non vedo l’ora di parlarne con voi.
Vi siete mai domandati che cosa i termini: ”Cintura nera”, o “Maestro” di Arti Marziali, significhino veramente?
STORIA e CONTESTO
Le Arti marziali in una forma o nell’altra sono diventate, nel corso degli ultimi 6 o 7 decenni, parte integrante del ”quotidiano occidentale”. Sono pochi oggi i film d’azione o serie televisive nel mondo che non mostrino una qualche specie di tecnica marziale e talvolta, anche la parte più sottile dell’aspetto mentale e filosofico della medesima.
Contemporaneamente a questa esposizione c’è anche un elemento che ha aggiunto e contemporaneamente detratto credibilità a tali competenze/capacità. Questo è l’elemento della “classificazione della cintura”. Sono pochi gli occidentali che non siano stati esposti ai termini “Black Belt” o “Karate Master”, “Kung Fu Master”, ecc.
La domanda pertinente è: che cosa, di fatto, questi termini rappresentano nella realtà, piuttosto che nella fantasia. In primo luogo, si deve distinguere chiaramente la differenza tra “Hollywood”, “Hong Kong”, e la realtà. Si consideri che anche la parola “recitazione”, denota una non-realtà. Se uno sta “recitando”, allora è chiaramente una copia non-reale della realtà, a prescindere dal talento e dall’abilità dell’attore. E’ inoltre di grande importanza notare che anche i risultati sullo schermo, di un qualsiasi incontro di arti marziali, sono completamente controllati e limitati da chi scrive la sceneggiatura, da quello che potrebbero essere nella realtà.
Stabilito questo è importante fare attenzione a non lasciarsi influenzare da quello che l’intrattenimento dei media proietta come reale.
Per il bene di questa discussione vorrei concentrarmi specificatamente sulla credibilità dei gradi delle cinture nelle Arti Marziali. Siate consapevoli anche che, qualche volta il potenziale perpetrato e offerto da alcuni professionisti delle Arti Marziali, è pura illusione.
E’ deplorevole che le Arti Marziali siano una attività dove una persona con un minimo di competenza o di esperienza possa definirsi un “esperto” o un “Maestro” riuscendo anche ad avere un certo numero di persone che la adulano e la rispettano seguendone assurdamente gli insegnamenti sia fisici che psicologici.
Per chi fosse interessato alla vera conoscenza e per amore di chiarezza è importante esaminare alle radici l’effettivo significato dei gradi di classificazione delle Arti Marziali. Questo può essere un compito arduo, perché le Arti Marziali comprendono molti e differenti metodi, e sono state influenzate da tante culture che ne hanno portato leggittimatamente a variare il significato a seconda dei fattori.
Non è mia intenzione presentarmi come l’unico autorevole che “sa tutto” o che può dire l’ultima parola su questo tema così vasto, ma solo come chi vuol fornire alcune informazioni di buon senso in modo che ogni persona possa verificare se quello che lui/lei vede e/o ne è testimone è credibile o no. Questo è particolarmente importante per coloro che stanno considerando l’idea di investire sforzi, tempo, e/o denaro in qualche forma di attività di arte marziale.
Inizio puntualizzando che i maggior sistemi e studi nella pratica delle arti marziali utilizzano una specie di sistema di classificazione generalmente simboleggiato da un ordine di cinture o fasce indossate sopra la divisa di allenamento. Le radici di questo partono dall’Oriente. Da allora si sono verificate varie e minori modifiche a questa pratica ma ce ne sono altre, meno credibili, che forse hanno cambiato drasticamente questo uso.
SCOPI
Il valore reale in ogni tipo di ipotetico “sistema di classificazione” è di organizzare l’allenamento con un certo livello di chiarezza e credibilità. La storia vuole che non esistesse questo tipo di sistema quando molti dei migliori “fondatori” che oggi ricordiamo, iniziarono ad insegnare. Tali docenti erano conosciuti per il loro alto livello di reputazione e per questo venivano ricercati dai potenziali studenti. All’interno della scuola però, si sviluppò presto una gerarchia sociale tra gli studenti che si distinsero così tra “senior” e “junior”.
Alcuni racconti ci riferiscono addirittura che le cinture o le fasce di panno indossate dagli studenti per tenere chiusa la loro divisa, con il tempo diventassero più scure in quelli che si allenavano di più, proprio a causa dell’usura. Da quel momento, si suppone sia nato il sistema di cinture che indicava l’avanzamento dell’allenamento e che partiva dai colori più chiari fino al più scuro a distinguere gli studenti con maggiore formazione da quelli con meno esperienza. Oggi nella maggior parte dei sistemi delle Arti Marziali, i livelli di classificazione iniziano dalla cintura bianca (principiante) fino alla nera (avanzato) prima di dividere ulteriormente anche i livelli delle cinture nere.
PRECEDENTI AFFERMATI
Molti studenti riconoscono che il Dr. Jigoro Kano fu il primo a far uso formalmente di un sistema di classificazione delle cinture quando lo Judo fu introdotto nell’educazione del sistema Giapponese. E’ logico che per avere un curriculum coerente è d’aiuto dividere il materiale di insegnamento in diversi gradi di avanzamento.
In tutto il mondo con poche varianti da caso a caso, anche la normale formazione scolastica e’ divisa in “gradi” e separata ulteriormente in: Scuola Elementare, Scuola Media , Scuola Superiore e Università o ancora a seconda dello studio, nel grado di Maestro, Professore, Dottore, ecc.
Per citare il defunto Maestro Peter Urban “Il primo passo per l’organizzazione è quello di classificare ogni cosa con precisione”.
Notate che la parola chiave e principale è l’adverbio ”precisione”.
Perché in ogni sistema, iniziato in modo informale, ci sono state molti malintesi e potenziali abusi delle tante “tradizioni” che invece sono servite a dare grande credibilità alle Arti Marziali.
Il primo e originale sistema formale di organizzazione era diviso in “kyu” e in “dan”. Questo sistema di classificazione fu riconosciuto e adattato dalle maggiori organizzazioni di statura nazionale di quei tempi. Il “kyu” potrebbe essere paragonato alla scuola elementare, media o superiore, mentre il “dan” rappresenta di più il livello di laurea, master, dottorato ecc….Questo sistema divide ulteriormente il “kyu” e il “dan” in altri 10 diversi livelli di avanzamento e studio. In poco tempo la maggio parte dei sistemi delle arti marziali e delle organizzazioni adottarono questo tipo di divisione dei livelli per la formazione del curriculum.
“.…E QUESTO E’ IL MIO MODO DI VEDERE! “®
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Questa e' la copia del commento precedente posto da NAKYA il 15 Maggio 2010 @ 08:33 in referimento all'articolo Arti Marziali "Masters" – FATTI o FANATSIA – Parte 1:
"Complimenti per l'articolo molto esplicativo
Quello che mi dispiace è che in epoca modrna molti stili si sono presi la briga di aumentare i passaggi di kyu a dismisura con variopinte cinture tipo gialla con una riga bianca trasversale e cosi via per ogni colore.
Ora mi domando ha un qualche fondamento storico o è solo una manovra commerciale visto che spesso più esami da sostenere significano più soldi da pagare alla struttura che me li attesta.
Senza contare che questo spesso si ripercuote nella perdita di qualità dello stile inquanto questo porta ad accellerare i tempi e a dare spesso i livelli senza un vero e proprio merito da parte dell'aglievo.
Che si aspetterà al momento opportuno di diventare istruttore e quando lo diventerà avrà un bagaglio tecnico ricco di errori che come dicevo comprometteranno la credibilità dello stile.
So di essere provocatorio ma vorrei che si tenesse d'occhio il valore intrinseco dell'apprendimento cosa che oggi è riccamente sottovalutata
Grazie "
NAKYA
Questa e' la copia della risposta precedente da SHIHAN PASCETTA del 18 Maggio 2010 @ 19:29 a Nakya in referimento al suo commento:
"Grazie per il tuo apprezzamento e complimento. La risposta alla tua domanda è: entrambi. Sì,alcune delle "moderne" scuole di arti marziali hanno diviso le cinture in rami più piccoli probabilmente anche per motivi finanziari. Per me, tuttavia, non è questa la questione più importante. Il vero problema è se questo nuovo cambiamento sia un beneficio per lo studente , insomma se ne vale la pena non solo economicamente. Infatti, se questo cambiamento riduce la qualità degli studenti nell’avanzamento , allora è ovvio che è inutile aggiungere denaro al conto bancario della scuola. D'altra parte,potenzialmente sembrano esserci alcuni legittimi benefici a questa pratica che ho visto, sono stati applicati non solo nei paesi occidentali, ma anche in Oriente.
Un beneficio reale potrebbe derivare dal dividere le informazioni e le competenze insegnate in segmenti più piccoli, che ipoteticamente potrebbero rendere più semplice l’apprendimento agli studenti. Ricorda che la nostra cultura occidentale è molto diversa da quella orientale e la strada migliore per noi sarebbe di imparare dalla saggezza orientale e miscelarla con l 'Occidentale. L’una non è meglio dell'altra. Comunque noi dobbiamo lavorare con i nostri studenti occidentali, non aspettiamoci che diventino orientali, cosa che non sono e mai saranno.
I nostri studenti saranno probabilmente più motivati, se possono fissare obiettivi a breve termine e vederne i risultati. Questo è vantaggioso per loro, tuttavia, suddividendo il materiale in sezioni più piccole,e lo sottolineo ancora una volta, dobbiamo stare attenti a non compromettere la qualità che ci prefiggiamo. In questo modo si possono ricevere i benefici di entrambi i mondi.
Esamino questo argomento nel dettaglio nelle prossime sezioni dei miei articoli."
SHIHAN PASCETTA
Questa e' la copia del commento precedente posto da GRAZIANO il 15 Maggio 2010 @ 18:01 in referimento all'articolo Arti Marziali "Masters" – FATTI o FANATSIA – Parte 1:
"Oggi la classificazione dei livelli è solo opera di interessi economici,miliaia di atleti vengono premiati non per il sapere,e conoscere,ma solo per sborsare soldi.Anche le mezze cinture che oggi sono di moda danno la possibilità di guadagnare al Maestro alle organizzazioni.Non ne parliamo dei passaggi dei Dan. prestazioni tecniche da far paura.Credo che questo modo di operare non porterà mai a un ricambio di grandi Maestri e di grandi filosofie,ci troveremo senza la ricerca della perfezione,della saggezza,della ricerca di noi stessi.Credo che noi uomini stiamo effettivamente dimostrando le nostre debolezze,e i nostri fallimenti nell'arte marziale,vogliamo dimostrare quello che l'arte marziale non è.E'solo la nostra maturazione culturale che ci da il Dan,Il Dan come Uomo,è la nostra crescita interiore che ci da la possibilità di capire e far capire ai nostri allievi.Nel mio Dojo non si fanno esami programmati,ma do la cintura solo quando sono maturati.E dico sempre "Bisogna essere sempre pronti"la nostra vita è un continuo esame,ed è per questo che bisogna essere sempre pronti a qualsiasi risultato e situazione.Ciao oss"
GRAZIANO
Questa e' la copia della risposta precedente di NAKYA del 16 Maggio 2010 @ 10:19 in referimento al suo commento:
"Graziano non potrei essere più d'accordo con quanto hai detto complimenti davvero.
Ciao"
NAKYA